Un pezzo di ardesia di 230 milioni di anni, è tagliato in sfoglie sottili, delicate ma resistenti, grazie a 600 anni di esperienza artigiana. Prima sotto forma di Suzuri (uno strumento per la calligrafia) e ora come articoli per la tavola, la pietra di Ogatsu ha arricchito la vita dei Giapponesi con la sua bellezza sofisticata, il suo nero assoluto e la sua trama unica.
Il Suzuri è uno strumento essenziale per la calligrafia Giapponese: una grattugia di pietra da inchiostro che serve anche da calamaio. Negli anni ha assunto un valore spirituale e un’importanza che va ben oltre l’essere solamente un utensile. La pietra di Ogatsu inoltre, è riconosciuta in tutto il Giappone come materiale perfetto per la produzione di Suzuri proprio per la sua compattezza e texture interna.
La storia della città, del Suzuri e della lavorazione di alta qualità della pietra di Ogatsu va indietro di centinaia di anni. La tradizione orale la fa risalire a circa 600 anni fa. Negli ultimi decenni la tradizione e l’artigianalità legata a questo materiale stanno trovando una nuova espressione negli accessori da tavola. La superficie setosa dell’ardesia, l’impermeabilità e l’alta resistenza alle temperature, fanno della pietra di Ogatsu un materiale perfetto per la tavola, aumentando la bellezza e il sapore di ogni cibo.
La città di Ogatsu è stata irrimediabilmente devastata dal Grande terremoto e tsunami del Giappone del marzo 2011. Solo dopo sette mesi, e grazie all’aiuto di più di 6000 volontari, si è riusciti a stabilire una prima postazione di vita e di lavoro comune, e dopo un anno si è riusciti per la prima volta a estrarre nuovamente la pietra.
Nel giugno 2014 poi, sono stati costruiti dei laboratori temporanei per assicurare uno spazio di lavoro agli artigiani sfollati.